Arriva il Babau!

X-Mickey, quando Topolino si spaventa

Chi non ha mai letto Topolino?

E hai mai sentito parlare di “X-Mickey: storie da brivido”?

È una collana della Disney Italia nata agli inizi del 2000, sembra ieri, invece sono già passati 14 anni; personalmente possiedo solo due numeri ma ho avuto fortuna perchè sono adorabili! =D 

Sono piccole, splendide, storie per bimbi intorno ai 10 anni dove un Topolino, molto più simpatico del solito, vaga per le stradine Lovecraftiane di un mondo parallelo dove non vive null’altro che l’orrore!

No, non “L’orrore!” con la “L’O” maiuscola alla Cuore di tenebra; non quell’orrore li; è più un mondo alla Nightmer before Cristmas, dove spettri, mostri, vampiri e mummie vivono e passano il tempo libero (è un fumetto per bambini mica la raccolta di Saw) e tutti questi dentuti personaggi vanno d’accordissimo col piccolo topo ficcanaso.

C’è anche un tenero Pippo-licantropo, perchè d’altronde cosa vogliamo fare? lasciare Topolino senza i suo migliore amico? Non che questo Pippo sia meno pipposo, anche se a volte ringhia, morde e sbava con la luna piena. E mi sembra che nel mondo di X-Mickey ci sia SEMPRE la luna piena.

Le storie: inquadrature nuove, più azzardate e tavole più complesse incorniciano trame dal gusto polveroso; “Il 13° piano” è quella che ricordo meglio (no, non centra nulla col film di fantascienza).

Te la racconto in due parole.

C’è un vecchio albergo a Topolinia, e come tutti gli alberghi americani NON HA un tredicesimo piano, se non ricordo male l’albergo addirittura termina al 12°, dato che un incendio distrusse quasi completamente il palazzo negli anni trenta e il 13° non fù mai più ricostruito.

Ma l’ascensore un 13° lo ha comunque sulla pulsantiera.

Che facciamo noi? Non vogliamo vedere cosa c’è lassù? Ma non sia mai! Infatti Topolino ci và di corsa, e scopre (se non ricordo male, scusa ma non ho più il volume sottomano da anni) che il 13° esiste ancora, ma nel 1930, il giorno dell’incendio.

Non fù un incidente, ma un incendio doloso, causato da un piromane (e mi pare di ricordare pure, e soprattutto, serial khiller) che per coprire il proprio delitto diede fuoco alla stanza 1313.

Carino no?

Un’altra storia che ricordo bene mi colpì particolarmente perchè era chiaramente una versione migliorata di una puntata di “the twilight zone-hai confini della realtà”.

Topolino trova nel negozio polveroso di antiquariato di un suo vecchio amico, (il quale negozio è, guarda caso, la porta d’ingresso fra il mondo reale e la dimensione della paura) una vecchia macchina fotografica; una di quelle a soffietto.

Ma nonostante l’età la macchina scatta foto istantanee su pellicola.

Il curiosissimo topo la compra e comincia ad usarla.

Fa solo tre foto, prima di accorgersi che c’è sempre qualcosa nella fotografia scattata che non risulta nel soggetto fotografato.

C’è una porta.

Antica, intarsiata, sempre un po’ discosta, ai margini della pellicola.

E questa porta, foto dopo foto, si stà aprendo.

E quello che c’è dietro è…

non lo sapremo mai perchè Topolino, in uno dei suoi rari attimi di codardia, distrugge la macchina con enorme rammarico degli amici mostri uno dei quali sperava che dietro al porta si celasse suo cugino scomparso nel’ 86 nella cameretta di un bambino.

Spero tu riesca a trovare i volumi nei vecchi mercatini dell’antiquariato e nelle fumetterie che tengono le vecchie risme da collezione perchè X-Mickey merita un sacco.

Io andrò a comprarmele, e se hai dei mostriciattoli da soddisfare (ma anche se non ne ai) ti consiglio di fare lo stesso.

Buona 1/2 notte fumettosa!