Un fumetto da paura
E DIFFICILE
far paura con i fumetti.
é difficile perchè mancano i suoni, mancano i movimenti e l’intimità di una sala buia senza nessun tipo di distrazioni che non siano lo schermo; difficile, ma non impossibile.
un film ti prende e non ti molla più finchè non è finito, (almeno quelli belli, quelli brutti ti si accollano addosso e ti fan venir voglia di lavarti gli occhi con al candeggina) un film è prepotente, PRETENDE che tu lo segua e ti riesca ad immedesimare con le disavventure dei suoi protagonisti. Che tu lo voglia oppure no un film sa essere crudo e crudele ed entrarti dentro popolando le tue notti, e a volte anche i tuoi giorni.
e un fumetto?
per i fumetti è diverso.
Loro ti prendono poco a poco; sanno che il loro nemico ed il lor alleato è il tempo, così si prendono tutto quello che possono, ti seguono per giorni e diventano una dolce ossessione, ti fanno sentire qualcun altro e vedere altro, loro hanno i colori e le forme come alleate, non possono contare sui grossi spaventi dei flash, così si limitano ad accompagnarti dove non ti sarebbe concesso andare lentamente, subdolamente, ti permettono di scrutare l’immagine per delle ore senza perdertene un dettaglio; un fumetto è generoso, conserva ogni immagine così che tu possa sminuzzarla, distillarla e analizzarla senza perdere un fotogramma.
Un fumetto così?
“Lovecraft”, autori: Rodionoff, Breccia e Giffen.
pubblicato dalal Vertigo e Magic Press, editori famosi per le loro scelte azzardate e assolutamente folli; introduzione di John Carpenter.
una storia sull’infanzia, l’amore e la vita del solitario di Providence.
se non hai mai letto nulla di H.P..Lovecraft mi scuso e ti prometto che presto rimedierò, per ora procurati il fumetto, ma leggilo solo dopo aver letto i suoi libri o ne perderai una buona metà.
se già conosci ed ami continua pure a leggere.
Un tratto pulitissimo ad inchiostri e acquerello, penetrante, vibrante, dove Arkam riesce ad essere più reale di Providence nei colori e i sogni del piccolo Howard sono popolati dagli incubi che segnarono tutta la sua vita e ispirarono tutte le sue opere.
una vita in continuo bilico fra la ragione e la follia, “Lovecraft” è un omaggio alla vita dello scrittore, una vita popolata dal padre folle, una madre internata, la capacità di sapere leggere e scrivere correttamente da quattro anni, anche in latino, e l’odio prepotente per New York e le “nuove” tecnologie che uccidevano la fantasia e la dolcezza della vita.
Una vita tutt’altro dolce in realtà per lui, autore di forse un centinaio di racconti, nel fumetto si legge del suo incontro con il mago Houdinì, veniamo così a sapere che l’illusionista era un freddo dissidente che non credeva in null’altro se non in quello che toccava o vedeva (non un caso immagino se qualche anno dopo sparì misteriosamente dopo aver svelato alcuni dei migliori trucchi di prestigiazione dell’epoca; non conviene tutt’ora far arrabbiare la lobby degli illusionisti, figurarsi allora).
la comparsa nella storia di mostri come il topo di Walpurgha (in assoluto il mio mostro preferito, corpo di ratto e faccia e mani da umano) e dei magri notturni (i Ghount nell’originale) e dei luoghi che popolano tutti i suoi racconti.
Trovatelo e leggetelo.
poi mi saprete dire se vi ho saputo consigliare bene.
io l’ho amato follemente.
credo dovreste anche voi.
Buona 1/2notte.