The Winchester’s House
L’HO TROVATA!!!
- 160 stanze
- 40 camere da letto
- 6 cucine
- 2 sale da ballo
- 52 lucernai
- 1257 finestre e circa 10.000 vetrate (di cui non tutte danno sull’esterno)
- 40 scale per un totale di 467 gradini
- 47 caminetti
- 17 camini
- 76.000 litri circa di vernice (20.500 galloni)
- 13 stanze da bagno, di cui una accessibile solo dall’esterno!Ma tu non hai idea di cosa stia parlando immagino.
No, nonostante le apparenze e le citazioni non ho trovato casa nuova e non mi trasferisco; magari potessi vivere in questa casa, ma è più probabile che non mi vedreste più uscire perchè mi perderei per sempre nel cercare la famosa “stanza blu”, o per lo meno l’uscita, o più probabilmente il bagno.
Queste sono le cifre che Wikipedia allega alla cartella di quella che è la matrona e madre di tutte le case del mistero che potrai trovare nel mondo.
La WINCHESTER MYSTERY HOUSE, San Josè, California, Stati Uniti d’ America.
Si, QUEI Winchester, no, aspetta, non i fratelli Winchester di Supernatural, William Wirt Winchester (strano nome) ovvero il figlio del produttore di fucili a ripetizione, industriale armiere.
Questa è la storia non sua, ma della sua casa, o meglio, la casa di sua moglie, Sara.
Dico “l’ho trovata” perchè anni fa, sfogliando un simpatico librotto, acquistato in una libreria dell’orrore di Torino, sui luoghi più misteriosi del mondo, lessi di questo dominante palazzo figlio del colonialismo ottocentesco americano di cui però dimenticai presto il nome; regalai il libro ad un caro amico, ma mi rimase in testa la storia di questa “maison” pantagruelica, labirintica, lussuosa e tuttora la casa più infestata e più famosa d’America.
La adoro.
L’ho ritrovata nuovamente qualche giorno fa, ricordavo bene la storia di Sara, il matrimonio felice con William W.W., la nascita di una bambina, Annie, la morte prematura della piccola e, tragicamente, poco dopo anche quella dell’amato marito.
La morte non si dimentica nemmeno dei ricchi.
Sara,“la bellezza di New Heaven”, non si riprese, cadde in una profonda depressione, era rimasta sola ma immensamente ricca. La fortuna dei Winchester, i fucili, avevano portato la famiglia ad una ricchezza colossale, e Sara ne era l’unica beneficiaria.
“20 milioni di dollari ed il 50 percento della proprietà della Winchester Repeating Arms Company, con una rendita giornaliera di 1.000 dollari, stimabili nel 2013 a circa 25.000 dollari al giorno” Wiky-
una cifra
mastodontica.
Ma ben presto la vedova trovò il modo di “investire” la sua eredità, perchè essi non portano la felicità, ne riportano indietro l’amore di un marito, o restituiscono un figlio, ma con i soldi può costruire, con i soldi puoi permetterti di essere eccentrica, interpellare una medium di Boston per rimetterti in contatto con i tuoi cari, su suo consiglio trasferirti in California, e creare la casa dei fantasmi più grande del mondo.
La bellezza di New Heaven fosse maledetta, o perseguitata, che gli spettri fossero al causa del suoi lutti; quante persone furono ammazzate dai fucili Winchester? Quanti indiani vennero uccisi dalla cavalleria americana dopo l’invenzione del fucile a ripetizione e la sua vendita all’esercito? Una guerra impari quella dei pellerossa contro gli yankee. Forse erano loro, gli indiani e i civili uccisi dai fucili che furono la fortuna della famiglia a causarne le morti.
Si trasferì in California, dove, secondo la medium, gli spiriti le chiedevano di andare, poi Sara chiamò carpentieri, architetti, un esercito di manovali ai suoi ordini e, con un patrimonio praticamente infinito, cominciò la costruzione di quella che doveva essere il suo tempio personale in dono agli spettri adirati che le avevano sterminato la famiglia.
E la casa non venne costruita, cominciò a svilupparsi.
Non è mai esistito un piano definitivo, la casa non aveva una fine, non doveva averne, per tutti gli anni che la vedova vi abitò (dal 1884 al 1922, 38 anni) dalla gettata delle prime fondamenta fino alla sua morte, la casa non smise mai di venir ampliata.
Ogni mattina la signora consegnava nuovi progetti ai carpentieri, venivano aggiunte camere, ale, balconi e torri, l’abbaiare dei martelli che conficcavano chiodi nel legno non cessava mai, e la casa cresceva, sempre più grande, asimmetrica, più incomprensibile, e impossibile.
Tutti lavorarono senza fare domande, anche perchè la signora era generosa, faceva opere di beneficenza, donava ingenti somme agli orfanotrofi della valle e insegnava pianoforte ai bambini poveri. Sara era una musicista, parlava quattro lingue correttamente e aveva una memoria sconfinata come al sua casa, non esattamente una stupida, ne una pazza, anche se dormiva ogni notte in una camera da letto diversa e nessuno dei domestici la vide mai in volto, coperto da una velo nero per tutta la vita.
Però non era pazza.
Oddio, certo che detto così non sembra.
Era per confondere gli spiriti.
In pratica se gli spiri benevoli placati dall’opera colossale in loro onore erano ben accolti, quelli incazzati rancorosi dovevano rimanerci imprigionati.
La casa era costruita in maniera circolare, insieme ai legni più pregiati, palissandro, tek, quercia, scale che finivano nel soffitto, colonne montate alla rovescia, finestre che non davano sul giardino ma su altre stanze, poi passaggi segreti, pannelli scorrevoli, caminetti senza fumaiolo, una finestra montata in piano su una tromba delle scale, e stanze murate, miriadi di luci e solo tre specchi in tutta la residenza.
Un giorno la signora Winchester pretese che nel giardino venissero piantati dei cavolfiori a testa in giù; il primo giardiniere si rifiutò di eseguire l’ordine, il secondo provò a spiegare alla signora che i cavolfiori andavano piantati con le radici nel terreno, il terzo prese una lauta mancia.
Tutto questo per disorientare chi? Per non farsi trovare, per farsi inseguire e poi defilarsi, in una casa del genere si perdono i cristiani, figurarsi qualcuno che gira con un lenzuolo in testa e levita.
Questa allegra maratonda spettrale si svolgeva tutte le sere, la vedova Sara andava nella SUA stanza, la stanza blu dove, con la guida degli spiriti placidi, aggiungeva altre stanze, altri arti e altri occhi alla sua opera mostruosa.
Non credo che la signora avesse bisogno di una spiritista (ma nemmeno di uno psichiatra) per dialogare con quelli dall’altra parte, era una donna potente, scostante e burbera ma intelligente, che parlava coi morti. E loro le fecero erigere un meraviglioso colosso. Una forma d’arte.
Una vita tormentata anche se lussuosa, e abbastanza incline alla labirintite.
In questo modo pare che Sara aspirasse all’immortalità, ma morì lo stesso, nel 1922, nel suo letto, nel sonno, all’età di 82 anni. Ma pare che la casa, a distanza di ottantadue anni, non se ne sia ancora accorta, perchè gli accadimenti e le visioni spettrali non sono mai terminate, e a volte pare, neppure l’ eco lontano delle pressanti martellate e le nuove, piccole, aggiunte. Ma la casa è grande, chi si ricorda ogni cosa? Chi può dire cosa c’era e cosa c’è di nuovo? Solo lei ricordava, lei ricordava tutto, e sapeva muoversi ovunque.
La Winchester house non solo esiste ancora, ma è visitabile; è a lei che si è ispirato zio Stephen King per il bellissimo “Rose Red”, (libro e poi film per la tv) e ti consiglio di leggerlo, o guardarlo, o tutti e due.
Una casa che cresce, come un bambino, cresce e vive, e si nutre, ovviamente.
Sa vai in California per l’estate facci un salto, non ti allontanare MAI dal gruppo e portami una cartolina, o una testimonianza, ma preferirei una delle bottiglie di vino pregiato della cantina, se riesci a trovarla, la signora Sara l’ha fatta murare quando ha trovato l’impronta di una mano nera su una delle pareti. Il vino è ancora li.
Buona visita di ½notte.
A si! Dimenticavo.Esiste anche il film sulle mirabolanti imprese di Sara e la sua casa, ma lascia perdere, non lo guardare, fatti un favore, è stato prodotto dalla “Asylum” production, bel nome per pessima casa di produzione. Se non mi credi chiedi a Youtobi e poi, se non vieni investito dall’onda d’urto degli impropri, ne riparliamo.