Cattivi Film

La famiglia di un clown

FESTE E PRIMAVERA!

Nell’immaginario collettivo accomuniamo queste due cose con una fondamentale, base della società e fondamento di ogni nazione.
La famiglia.
E io, per celebrare la famiglia, mi guardo “Clown”; un filmino basato su di un tizio che, per fare una sorpresa al pargoletto di sette anni il giorno del suo compleanno, si veste da pagliaccio con un vecchio costume trovato in una casa abbandonata.
E non se lo toglie più.

Tutto questo centra con al famiglia per un motivo che mentre guardavo il film mi ha fatto salire i rovi.
Fateci caso, ma molti film di terrore odierni americani funzionano bene per un solo motivo;
tre parole:

FAMIGLIA

DI

MERDA!

E così un filmino originale che, in una trama meno articolata, avrebbe dovuto essere un cortometraggio splendido, si trasforma in un film da grande schermo di quasi due ore, dove il vero incubo è cercar disperatamente di convincere la famiglia del nostro sfortunato pagliaccio che no, non stà facendo un buffo scherzo che dura ormai da tre gironi; no, il costume davvero non viene via neppure con le cesoie; e no, non mi irridi chiamandomi imbranato per poi provare a strapparmi via il naso finto con delle pinze finendo per strapparmi via mezzo naso di carne se poi NON MI PORTI AL PRONTO SOCCORSO CAZZO!

Il vero terrore non è venir rinchiuso nella pelle di un demone scandinavo divoratore di bambini; ma non venir creduti dalla propria famiglia che ti addita a pazzo maniaco se torni a casa gridando che hanno provato ad assassinarti decapitandoti; guardare tua moglie che, per tre giorni e nella totale indifferenza, ti ah lasciato solo coi tuoi demoni mentre ora e li, che si stringe al braccio del padre e ti guarda pensando tu sia un maniaco pericoloso; gli amici che ti urlano addosso furiosi per aver interrotto la loro seratina a base di stuzzichini fatti in casa e mojito che cercano di strapparti quelli che, a tutti gli effetti, sono ora i tuoi capelli; tuo cognato che fa scudo fra te e tua moglie, tuo figlio che non sà più chi sei.

Mi dicono che King abbia utilizzato spesso questa formula; famiglie schifose che non esitano a emarginarti appena scalfisci la loro illusione di perfetta serenità famigliare; che si ritraggono nell’indifferenza appena cerchi di dimostrare quanto sia serio il tuo problema, che si tratti di un costume da clown o di pesante bullismo a scuola.

Il vero orrore non è essere soli nella paura, ma essere ignorati nella paura.
Cercate di non farlo mai.

Buona 1/2Notte