Brutte storie

Il Bòe e il suo carnevale

 

I Bòes e i Merdùles sono due maschere della tradizione barbaricina tipiche del carnevale di Ottana e tra le più conosciute in tutta la Sardegna. Rappresentano la lotta tra l’istinto animalesco e la ragione umana, infatti nelle esibizioni carnevalesche il Boe viene inseguito, frustato e catturato dal Merdule, rappresentando furiose risse.I Boes indossano sul volto una maschera che ha le fattezze di un bue (da qui il loro nome). Per realizzare la maschera viene utilizzato prevalentemente pero selvatico e possono esservi diverse decorazioni, la più famosa il fiore della vitasimbolo di prosperità, di speranza e di buon auspicio. Essi indossano pelli di pecora bianca e hanno un grappolo di campanacci (detti anche Su Erru) a tracolla del peso di circa 30 kg ma questo può variare.I Merdules, propriamente “i guardiani dei buoi”, cercano di comandare i boes durante tutta la sfilata. Anch’essi sono coperti di pelli di pecora bianca o nera (abbastanza raro) e indossano una maschera di colore nero che ha le fattezze del volto di un vecchio uomo deforme, brutto e con una bocca ghignante. Utilizzano un bastone, su Matzuccu col quale richiamano a sè i Boes o provano ad addomesticarli usando una fune di cuoio,Sa Soca. Spesso nei cortei sono accompagnati dall’inquietante figura de la Sa Filonzana, altra maschera ottanese, l’unico personaggio femminile del carnevale in Sardegna. In realtà è un uomo travestito da orrida vecchia e deforme, in quanto la donna non poteva partecipare a questi riti. Rappresenta una vecchia zoppa e gobba vestita di nero intenta a filare la lana. Il filo rappresenta la vita e lei è pronta a tagliarlo con un paio di forbici davanti a chi non le offre da bere; così tutti si affrettano ad invitare la parca evitando spiacevoli conseguenze. Il richiamo alle Parche greche, che i romani chiamavano “Moire” è evidente. Durante la manifestazione ordina ai boes di morire: questi cadono a terra, e solo dopo qualche minuto si rialzano e riprendono a sfilare a simboleggiare il ciclo della vita. Oltre alle tre tipiche maschere del carnevale, è giusto precisare che ve ne sono altre che ricordano altre specie animali come: l’asino o Su Molente, il cervo o Su Cervu e il caprone o Su Beccu e il maiale.

da Wikipedia l’enciclopedia libera

Il Boe, figura tragica e maschera meravigliosa.

Se sei attento e curioso (o, come noi, vecchio) saprai che le maschere del carnevale non sono solo quelle della commedia dell’arte classica italiana, saprai che ve ne sono tante e che ognuna di loro ha un passato e una nascita oscure e piene di terrore.

Il Boe, questo la buona Wiki non lo dice, erano in antichità scelti fra gli “scemi del villaggio”, i grulli, i pazzi; venivano presi a forza, mascherati, legati e frustati da Merdules senza alcuna pietà.

Ciò che era diverso veniva castigato nel giorno del carnevale dall’intero villaggio, ciò che era considerato brutto, pericoloso, folle e cattivo portava per un giorno sulle spalle la maschera del Boe e pagava per tutti i suoi peccati, ma anche per i peccati del villaggi stesso e dell’umanità intera.

La bestia veniva scacciata e castigata, la ferocia resa mansueta, la paura derisa.

Ognuno tragga da questo le sue conclusioni, forse sono tornati i tempi del carnevale, di quello vero.

Buon carnevale, e buona ½ Notte.