Pelle di pellicola

6 piccole regole

Ovvero: cose da evitare se si vuole girare un film horror.

Non sono una regista, ma sono una sceneggiatrice, e non ho potuto fare a meno di notare in tutti questi anni forse la stessa cosa che hai notato tu; la maggior parte delle pellicole in visione son belline, ma scontate.

Ecco dunque un piccolo decalogo delle cose che penso vadano evitate come la peste se si desidera girare un film diverso da quelli ai quali ci ha abituati la filmografia degli ultimi cinque anni.

  • La famiglia o la coppia che và a vivere nella casa infestata! Per come possa finire un film con la “casa” come protagonista se non è diretta da Sam Raimi la maggior parte delle volte è solo una lenta agonia per mostrarci come i poveretti di turno verranno barbaramente massacrati almeno in parte, o almeno è quello che ci si aspetta sempre da un inizio così, e di solito cancella tutto ciò che di bello c’è nella pellicola. Quindi a meno che poi la tua storia non faccia un balzo in avanti in originalità e bellezza cerca di evitare di far entrare una tipica famigliola mediamente felice da quella porta.
  • Ospedali abbandonati,orfanotrofi, alberghi, case solo apparentemente vuote e cimiteri; la filmografia è riuscita a convincerci a tenerci lontani da questi luoghi che “sono inquietanti per definizione”; ma come ci insegna il Re del brivido il terrore è tale e più forte dove non ci si aspetterebbe mai di trovarlo. Cerca il tuo.
  • Il mostro nascosto.E vero che la paura della paura stessa ripaga sempre, ma ormai pare esser diventato il modo migliore per i registi moderni di risparmiare su trame ed effetti speciali; non abbiamo più cinque anni! Lo vogliamo vedè il mostro! E levaci quelle dita dagli occhi!
  • Il sovrannaturale che pare esserci e poi invece niente.Belli i finali che ti ci hanno fatto credere fino alla fine e invece poi no; personalmente non mi dispiacciano, ma in moltissimi ne rimangono profondamente delusi e non posso dar loro torto. Evita di far sentire stupido lo spettatore che ci ha creduto disilludendolo con un finale che spiega tutto con un sogno, un esperimento sociale o un maniaco che vive nei muri; si può fare meglio di così.
  • Le trame già scritte.Una buona storia si scrive da sola, ma a seguire pedissequamente lei a volte si casca in un fosso perchè le trame sono ignoranti, non sanno niente di colpi di scena o di finali alternativi. Prova a pensare trasversalmente e a regalarci qualcosa che ci faccia dire “Wao! Così è come avrei voluto finisse!” ci sono decisamente troppi finali telefonati in giro.
  • Dateci un motivo!Non è possibile che la spiegazione del massacro sia sempre “perchè è successa una cosa orribile che non saprai mai”. Perchè il fantasma di un bambino? Perchè il maniaco uccide? Che cos’è quella bestia nel bosco? Le spiegazioni le vogliono a scuola come le vogliono in platea; daccele e farai un figurone.
  • Le parole non dette.I mostri nei sogni, i fantasmi nelle paludi, gli spiriti dei morti; tutte creature mute ma che hanno tanto da dire; scrivere un bel monologo profondo come una tomba, come la morte, o un dialogo che faccia rizzare i peli sul collo; non sempre si fa paura solo con gli effetti speciali e le musiche o i suoni, anche le parole possono essere terrificanti. Non temere di far parlare il tuo mostro, ti aiuterà a creare la storia che cerchi.

Spero che queste 6 piccole regole possano aiutare il regista che c’è in te; e se te ne venissero in mente altre non mancare di farmele sapere!

Un augurio di buona fortuna e

Buon 1/2notte